Benvenuti in Orbanistan. Il quarto emendamento alla Legge fondamentale ungherese

Il governo ungherese ha adottato un nuovo emendamento alla Legge fondamentale, entrata in vigore all’inizio del 2012, che, pur restando tecnicamente entro i limiti della legalità, mina le fondamenta del sistema di checks and balances democratici dello Stato magiaro. Il risultato delle modifiche costituzionali volute dal partito di maggioranza Fidesz è una sorta di mostro di Frankenstein. Che agisce nel cuore dell’Europa.

«Non seppellite la democrazia ungherese troppo in fondo: in futuro, con i cambiamenti che sono stati pianificati, potreste non sapere come seppellirla ancora più in profondità». Queste sono le ciniche parole che un membro del partito di destra ungherese Fidesz, e impiegato presso il Parlamento europeo, ha pronunciato in occasione della dimostrazione organizzata a Bruxelles lo scorso 15 marzo per protestare contro il quarto emendamento alla Legge fondamentale ungherese. Questa frase descrive perfettamente l’atteggiamento dell’attuale governo ungherese, formato grazie alla maggioranza dei due terzi ottenuta alle elezioni politiche della primavera del 2010. L’approccio del primo ministro Viktor Orbán, basato sul principio secondo il quale il vincitore fa da “asso piglia tutto”, è stato purtroppo arricchito con diverse nuove interpretazioni. Pare, infatti, che per Fidesz, il vincitore prende veramente tutto. A qualunque prezzo.

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